«Cosa rappresenta la Dakar?»
“Dipende da quando me lo chiedi. In questo momento direi una tortura perché ci sono dentro. Al traguardo a Yanbu dopo quasi 8mila chilometri potrebbe essere una soddisfazione o un’esperienza che ti richiede una rivincita. Prima invece è un cocktail esplosivo di ansia, felicità perché sarai al via, ambizione, determinazione per l'obiettivo da raggiungere, tante cose”.[2]
Queste sono le parole dell’incredibile pilota italiana Rebecca Busi, classe 1996, una delle più giovani ad aver tagliato il traguardo di questa competizione a dir poco spettacolare.
Più che un rally o una gara, la Dakar si potrebbe definire come una vera e propria sfida con se stessi, alla ricerca di qualcosa che noi umani, forse, facciamo ancora fatica a comprendere. Perché chi partecipa alla Dakar è molto più di un pilota, è un essere che di umano ha gran poco.
Ecco 7 curiosità che probabilmente non sapevi sul Rally Dakar:
Origine
Ci troviamo nel lontano 1977, tra le dune del deserto, ed è qui che Thierry Sabine, un pilota di moto francese, partecipando al Rally Abidjan-Nizza perde la strada. Thierry si rende conto che il deserto può rappresentare una sfida incredibile ed organizza così il primo evento nel dicembre del ’78. Partenza Parigi ed arrivo a Dakar, la capitale del Senegal.
Rally Raid
Il Rally Dakar è classificato come un rally raid. Con rally raid s’intende una gara di lunga distanza che si svolge nell'arco di più giorni. Infatti, con i suoi 7.891 km, la Dakar è stata inserita, a partire dal 2022, nel Campionato Mondiale Rally Raid che si svolge su cinque tappe. A differenza delle altre competizioni, la Dakar assegna punti doppi, perché è più lunga di una settimana.
Il colore rosa
Non è né giallo né arancione, bensì rosa il colore di riferimento di questo rally. Nel passato il traguardo era a 30 km a nord della capitale senegalese, precisamente a Lac Rose o Lago Retba. Questo posto prende il nome dal colore rosa brillante che tinge lo specchio d’acqua. Un colore naturale dovuto alla presenza della dunaliella salina, un particolare tipo di micro-alga.
La leggenda del rally
Se si parla del rally Dakar, è impossibile non citare Stéphane Peterhansel, o meglio Monsieur Dakar. Una leggenda che ha portato a casa otto vittorie in auto e sei in moto e da quello che dicono non ha intenzione di smettere.
Dakar 2024
Quale auto ha trionfato quest’anno? L’Audi RS Q e-tron equipaggiata con tre powertrain. Due unità elettriche derivate dalla Formula E per la trazione più una che funge da generatore per contribuire alla ricarica della batteria ad alto voltaggio, con una potenza totale di 286 kW (389 CV).
E ad imporsi con questo mezzo è stato Carlos Sainz, padre del noto ferrarista, che all’età di 61 anni si riconferma membro per eccellenza del gotha della Dakar.
Futuro e tecnologia
I deserti sono le “location” migliori dove poter sperimentare tecnologie innovative, come nuovi propulsori e dispositivi di sicurezza. Un esempio? Il progetto Mission 1000, un’incredibile iniziativa che ha come obiettivo quello di sviluppare fonti di carburante più sostenibili.
I camion di supporto
In pochi sanno che i camion di supporto non sono solo mezzi che trasportano pezzi di ricambio ed aiutano in caso di incidenti e/o guasti, ma gareggiano a loro volta. E contro chi? Contro gli altri veicoli di supporto.
Testi: Angela Piazza per Garage d'epoca
Foto: RedBull press e Giovanni B. De Kunovich
Fonti: [2]
Comments